Vademecum per fare il libraio
Diciamolo chiaramente: quello del libraio è un mestiere affascinante. Tanto quanto quello dello scrittore. Visto che li faccio entrambi, ogni mattina sono costretto a togliere dalle vetrine di Pascal cumuli di reggiseni e perizomi coi numeri di telefono delle mie ammiratrici (tsé, magari...).
A parte gli scherzi, spesso le persone mi chiedono: “Ma come si fa a fare il libraio?”
Oppure: “Ma come si fa ad aprire una libreria?”.
Ora, partiamo da un concetto, anzi un consiglio spassionato: non fatelo (oh, sono un libraio pure io, quindi soffro di mestizia come i miei colleghi).
Non per scoraggiare ma, sul serio, ci sono altri lavori bellissimi, che hanno riconoscimenti economici maggiori e meno complicati.
Quindi, con la coscienza a posto, vi dico: se siete così masochisti da voler proprio fare i librai, allora mi sento di darvi qualche dritta.
I due piccoli vademecum sotto raccolgono dei consigli per tuffarsi nel pazzo mondo librario.
Non prendeteli come “Vangeli”, piuttosto come spunti di riflessione.
Un paio di paginette non spiegano certo come fare impresa vendendo prodotti editoriali. Però può essere un (microscopico) punto di partenza. La condivisione dell'esperienza, per quanto limitata, è utile.
VADEMECUM PER FARE IL LIBRAIO
1- Leggere;
2- A meno che non si abbia una formazione letteraria accademica, è caldamente consigliato sbattersi e studiare la letteratura;
3- Avere ben presente che un libraio non è un commesso. É un libraio, appunto. Si occupa della selezione dei titoli e del consiglio ai lettori. Ergo, deve conoscere quello che c'è in libreria e come funziona il mondo del libro;
4- Investire in formazione. Esistono realtà validissime come la SLI o UEM. In alternativa, cercare di aggiornarsi e professionalizzarsi con ogni mezzo possibile;
5- Ricordare sempre di essere in ascolto. Un libraio che si rispetti fa proprie le esigenze dei lettori (clienti) e fornisce un aiuto essenziale per trovare la lettura giusta al momento giusto.
6- Un libraio è un animale sociale. La figura romantica del burbero energumeno rinchiuso a leggere polverosissimi tomi tra le mura della sua libreria, non esiste più. E anche se esistesse venderebbe ben pochi libri. Detto questo, occorre accettare un continuo confronto con le persone (anche quelle insopportabili).
7- Bisogna confrontarsi con umiltà. Sbirciare (non copiare) quello che fanno altre realtà può essere utile per prendere spunto nel proprio lavoro. Visitare, ad esempio, le librerie o partecipare a eventi del settore.
8- Essere sempre sul pezzo. Non mollare mai: appena rallenti sei fuori (come direbbe Briatore). Stringere i denti e sforzarsi di mantenere standard altissimi e professionalità eccellente. Col sorriso. Ogni giorno.
9- Calarsi nel panorama culturale è fondamentale, sia a livello locale che più ampio. Conoscere addetti ai lavori, colleghi, membri di associazioni, eccetera, aiuta a tessere le fila di una rete utile e mantiene un livello di aggiornamento e confronto funzionale.
10- Un libraio deve vendere. Altrimenti non lavora. E i libri sono beni fondamentali alle persone. Quindi vendere libri è più semplice di quello che si pensi. Basta fare alla grande il proprio lavoro.